L'Associazione "Antonio Tirabassi"
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale

non ha scopo di lucro, persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e svolge la sua attività nei seguenti settori:


 Le iniziative a breve e medio termine che l’Associazione si propone sono:

 


 

Il nome dato all’associazione si richiama al musicista e musicologo Antonio Tirabassi (Amalfi 1882 – Bruxelles 1947). Il Nostro fu prima organista presso la Collegiata di Maiori per poi lasciare l'Italia e, come tanti altri connazionali, cercare all'estero quella fortuna e, nel suo caso, quelle soddisfazioni anche intellettuali che la propria terra non era in grado di dargli. Non in qualità di esule ma di viaggiatore illuminato Tirabassi decise di trasferirsi a Bruxelles alla ricerca di comprensione per il suo grande interesse per la musica antica. Qui per oltre trent'anni visse praticamente nella Biblioteca Reale che divenne il laboratorio delle sue ricerche scientifiche e artistiche. Il Tirabassi fondò nella capitale belga i Concerts Historiques in cui fece eseguire musiche dimenticate di compositori antichi e, nel 1920, creò l'Istituto di Musicologia, del quale assunse la direzione insegnandovi inoltre semiografia musicale, armonia e contrappunto antico. Alla facoltà di Filosofia Storica dell’Università di Basilea in Svizzera, nel 1924, grazie alla presentazione di una tesi sull’insegnamento della trascrizione della notazione proporzionale, ottenne il titolo di Philosophiae doctorem ed Artium liberalium Magistrum. Tra i suoi grandi meriti vi è certamente quello di aver scoperto e restaurato il principio teorico-pratico del tactus e di aver così reso possibile la trascrizione, la pubblicazione e l’esecuzione di opere di Monteverdi, Palestrina ed altri.

 


 

Stimato e celebrato a Bruxelles e Stoccolma, ignorato in Italia e sconosciuto persino ai suoi conterranei, Tirabassi diventa simbolo della cultura, dell’arte, della ricerca filologica, del rispetto e amore per la memoria storica e per ciò che ci è stato lasciato da coloro che ci hanno preceduto. Per questo e per la sua permanenza nella città di Maiori i fondatori hanno ritenuto di dover titolare a questo figlio illustre della Costiera la costituenda associazione. Non ultimo perché questa figura di studioso e artista è stata per tanto tempo ignorata proprio come succede numerose volte con i beni culturali abbandonati all’incuria del tempo e alle offese degli uomini senza che ci si renda conto che se una comunità ha necessità di confrontarsi con la propria identità e le proprie radici culturali è soprattutto attraverso i monumenti, la storia, l’arte che ciò può e deve avvenire.

 


Oltre il valore artistico e storico dei beni culturali non va dimenticato che essi costituiscono per la collettività una risorsa da tutelare e valorizzare per contribuire a costruire la proposta di un’offerta integrata del territorio che prospetti all’ospite possibilità differenziate e strutturate di scelta. L’obiettivo di questa iniziativa associativa è quindi anche quello di stimolare una sensibilità nuova sui beni culturali e sulla necessità per una terra come la Costiera, dove il turismo è la primaria fonte di occupazione e di reddito, di una valorizzazione del suo patrimonio storico, artistico e antropologico visto come cardine di un’offerta turistica qualificata e organica.

Maiori, importante stazione balneare della Costiera Amalfitana, è un paese ricco di arte, monumenti e storia patria che può proporre al visitatore un’offerta diversificata a tutto campo su diversi ambiti. Vicino (o sotto) ogni fabbricato della nostra città c’è un pezzo importante di storia patria, vestigia di un passato importante e che non va dimenticato. Il Duemila alle porte rende imminente il Giubileo e, con esso, la prospettiva di enormi flussi turistici che cominceranno a muoversi verso Roma e non solo. Maiori, che tra l’altro è sede di un importante Santuario Mariano, sarà meta turistica in questa particolare e irripetibile occasione.

A noi, ovviamente, spetta semplicemente il compito di stimolare un dibattito e la speranza di contribuire a consolidare una nuova cultura che tenda a conciliare sempre più il turismo, e quindi l’economia del territorio, con i beni culturali e la loro salvaguardia e valorizzazione.

Maiori 23 Marzo 1998

Il Presidente
Gaetano Cantalupo
tirabassi@amalficoast.it