LA CRIPTA


Secondo l'emerito architetto e storico dell'arte Armando Schiavo, la costruzione della sacrestia, e della sottostante cripta, della Collegiata di Maiori, deve collocarsi alla fine del sec. XVIII o ai primi del secolo successivo; quindi la loro edificazione deve essere posteriore a quella del complesso principale della basilica.

Dalla navata sinistra della Collegiata si accede alla monumentale sacrestia, che si sviluppa su pianta a croce greca; dalla sacrestia discendono due scale, mediante le quali si perviene alla sottoposta cripta: la scala che inizia dal lato occidentale è più ampia e agevole; l'altra, che parte dal lato opposto, ripida e angusta. La cripta che ha un'altezza circa la metà di quella della sacrestia, riproduce le caratteristiche di questa; e tuttavia il manufatto costituisce un esempio "unico fra tale genere di costruzioni" (Schiavo). Anch'essa, infatti, si stende su pianta a croce greca; ha uno sviluppo perimetrale mistilineo è costituita da un transetto e da un presbiterio.

TRANSETTO: Il transetto a pianta rettangolare, misura m. 11,5 per 5,5 m. circa; è scandito in tre sezioni o vani (di eguale superficie), mediante pilastri sormontati da due imponenti archi a sesto ribassato. Le tre partizioni sono coperte da volte a padiglione molto schiacciate, recanti nel punto centrale un fregio tondeggiante, a rilievo. Il tutto è illuminato da due ampi finestroni che guardano a Sud. Un cancello di ferro separa il transetto dal presbiterio. Nella parete Nord del transetto sono ricavati tre ampi vani ad arco. Nel vano centrale è sistemato un altare di marmo intarsiato, sormontato da un busto raffigurante S. Cosma; e nella nicchia sottostante la mensa dell'altare sono custodite le spoglie di un martire cristiano, denominato S. Clemente. Ai lati del vano dell'altare vi sono due mobiletti simili a consolle, con piano in marmo. Nel vano a sinistra di chi guarda l'altare sono custodite 8 immagini lignee tra le quali vi sono: un Cristo morto, disteso, un Cristo risorto, un gruppo di due angeli, busto della Madonna e statue di santi. Nel vano a destra vi sono: un Ecce Homo, gruppo di angeli, Madonna e busti di vescovi con mitra, fra cui S. Biagio e S. Nicola. Addossato alla parete Est è situato un imponente mobile in legno di noce, il cui comparto superiore è costituito da un armadio a vetrina che racchiude una pregevole riproduzione dell'altare maggiore della Collegiata, arricchita da fregi e finimenti vari. Al centro del transetto, di fronte all'altare, è situato un caratteristico ampio inginocchiatoio semicircolare.

PRESBITERIO: Questo corpo, che possiamo denominare "presbiterio" per analogia, costituisce la parte avanzata della cripta, che si protende a mezzogiorno. È a pianta semicircolare, allungata in rettilinee verso il transetto; è illuminato da tre ampi finestroni, sormontati da archi a tutto sesto. Un interessante pregevole coro in noce corre lungo tutto il perimetro interno del presbiterio.

Abbiamo lasciato per ultimo un accenno aggiuntivo alla descrizione del pavimento in maiolica figurata, già esaurientemente trattata all'apposito paragrafo. Purtroppo la decorazione delle piastrelle maiolicate risulta per larga parte cancellata dal continuo calpestio, perdurato fino a qualche decennio addietro. Per fortuna è scampato alla rovina il medaglione centrale del transetto, posto davanti all'altare e racchiuso nel semicerchio dell'inginocchiatoio.(Forse questa circostanza l'ha preservato). La decorazione del medaglione è inclusa in due file di cerchietti che rappresentano perle, e costituiscono due cerchi concentrici irregolari, schiacciati ai poli. Essa raffigura un veliero a due alberi, situato tra due promontori rocciosi che delimitano un seno di mare. Le vele quadre e il fiocco di bompresso sono gonfiate dal vento. A poppa del bastimento sventola una bandiera con stemma dorato in campo bianco. In primo piano, sotto il veliero si scorge un tratto di spiaggia con due pescatori che tirano le reti. Particolare curioso: i presunti pescatori sono ritratti in costumi dei primi dell'Ottocento, riconducibili allo stile del primo impero napoleonico, come si rileva dal cappello bicorne indossato da uno del pescatori, e dai pantaloni lunghi e attillati.