A metà del Corso Reginna inoltrandosi per il vicolo di Casa Mandina, si costeggia ciò che rimane del Baluardo di San Sebastiano.

Il Baluardo di San Sebastiano, oltre ad assumere un notevolissimo valore strategico-difensivo per Maiori e per il territorio dell'intero Ducato, ha condizionato notevolmente l'impianto urbano della città. Infatti fino al XIX secolo il tracciato delle mura (parziale) insieme alla linea di costa ha determinato il disegno urbano verso sud della città. Infatti mentre la linea di costa era ed è il confine tra il mare e la terraferma; le mura dividevano a loro volta questo spazio in territorio extramoenia e territorio intramoenia.

Quindi se ai tempi della sua costruzione rappresentava sia la prima linea difensiva della città che l'accesso ad essa, col trascorrere degli anni, a seguito delle mutate condizioni storico-sociali ed economiche, ha conservato sia pure in forma simbolica, solo quest'ultima funzione. Purtroppo in seguito all'alluvione del 1954 l'impianto urbano della città è stato completamente stravolto. Infatti l'area prospiciente il mare utilizzata come terreno agricolo fu scelta per costruire alloggi per gli alluvionati e quindi successivamente cementificata attraverso una massiccia urbanizzazione selvaggia, nella totale assenza di ogni pur minima programmazione urbanistica e senza alcun rispetto per l'ambiente e l'architettura preesistente, ed ispirata da una esclusiva logica speculativa.

Il risultato di questa ondata di cemento è un insieme di edifici, che non hanno alcun riferimento con le tipologie abitative del luogo, e nessun equilibrio tra spazio edificato, spazi liberi ed aree verdi.

Va citato all’uopo il progetto-proposta dell'architetto Valente (nella metà dell’Ottocento), dopo il rinvenimento degli Arsenali, di dissotterrare ciò che rimaneva delle antiche vestigia della città di Maiori, arricchendo quindi il patrimonio storico-architettonico.

wpe6.jpg (9322 byte)Il Baluardo di San Sebastiano è stato completamente circoscritto e chiuso dalla città moderna, che ha totalmente cancellato e nascosto l'antico confine - costituito dalle mura del Baluardo - della città verso il mare. Quindi il baluardo di S. Sebastiano, che tra l’altro versa in un cattivo stato di conservazione, non offre più la possibilità, se non agli occhi di un attento osservatore, di percepire il rapporto "fossato-cinta muraria-città" ed anche la "linearità-continuità" della mura. Infatti percorrendo oggi ciò che rimane dell'antica via intramurale (via Casa Mandina), è estremamente difficile notare la presenza delle antiche mura della città, che per altro emergono attualmente, per effetto della sedimentazione, circa una metà della loro originaria imponente altezza. L’antico baluardo passava all’incirca per le attuali Vie degli Orti e Casa Mandina e si congiungeva con la collina del Brusario dove si apriva la porta De Iusola (in linea con l’attuale Via De Iusola). Ancora oggi, affacciandosi alla loggia della Collegiata, è possibile idealmente tracciare la linea difensiva dell’antica città di Maiori partendo con lo sguardo dalla via Orti, sotto la loggia della chiesa, e portandosi verso est fino all’ingresso di via De Iusola. Un altro luogo di osservazione è sul versante opposto, in cima alla collina del Brusario che si raggiunge percorrendo per intero via Lazzaro. Da queste postazioni è possibile constatare l'allineamento delle torri e delle murazioni nonchè apprezzare le bellezze paesaggistiche dei luoghi.

 

Questa sezione è stata realizzata grazie al contributo dell'Arch. Antonio Dell'Isola.